Lojze Spacal katalog - page 13

Mozaiki, tapiserije in likovna oprema ladij
Mosaici, arazzi e opere decorative per l’arredo navale
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motivi ed i temi precedentemente realizzati in altre te-
cniche, sovente nei formati minori della grafica, ed in
particolare della xilografia, del disegno e della pittura
in svariate tecniche.
La sua poetica della raffigurazione, ascetica a prima
vista, e potente nell'espressione e nel linguaggio,
rimane in effetti una reinterpretazione su grandi super-
fici di quanto già narrato ed annotato, ma capace di
stupire l'osservatore nonostante il ripetersi di motivi
già noti.
Gli anni Cinquanta rappresentano nell'opus multi-
forme di Lojze Spacal quel periodo miliare che
provocò nell'artista un cambiamento evolutivo rivo-
luzionario nell'espressione figurativa, naturalmente in
conformità all'avanzamento della sua pluriennale
ricerca del media prescelto, delle diverse tecniche e
dei materiali, ed in armonia alla crescita della sua
fama nella sfera artistica mondiale. A ciò seguirono
decenni di riconoscimenti e di onori, che comunque
non diminuirono la sua perseveranza nella ricerca
ulteriore delle diverse tecniche del media pittorico e
di risposte alle sfide tematiche e di contenuto del-
l'ambiente prescelto in tutte le sue varie sfumature.
L'artista visse prevalentemente a Trieste, anche se nel
primo dopoguerra passava periodi creativi di alcuni
mesi nella sua casa di Pirano, trasferendosi successi-
vamente, negli anni Settanta, quando iniziò a svilup-
parsi il turismo di massa, sempre più spesso d'estate
nella tranquilla e solitaria casa di Škrbina sul Carso.
Egli visse numerosi cambiamenti politici, economici
e sociali, che si susseguirono in quest'ambiente limi-
tato ed organico, nonostante la divisione politica. Le
generazioni di predecessori d'estrazione contadina e
cittadina, i contemporanei, i concittadini ed i com-
paesani, a prescindere dalla loro appartenenza
nazionale, il loro patrimonio culturale ed il loro
lavoro, furono per il maestro, che visse specie in
gioventù numerose esperienze negative, il bene più
prezioso. Nonostante l'assenza di figure umane,
specie nelle opere realizzate dopo gli anni Cinquanta,
sia una caratteristica costante e riconoscibile dell'au-
tore, lo spirito dell'uomo del Carso, dello scalpellino,
del pescatore, del contadino e di altre figure partico-
lari è sempre presente. Gli oggetti ed i paesaggi raf-
figurati, la cui matrice è riconoscibile e determinabile,
nonostante lamaniera fortemente stilizzata ed astratta
nei dettagli di Spacal, sono specifici tramiti delle sen-
sazioni stratificate dell'artista, del suo intendere e sen-
tire il passato ed il presente locale, e parimenti della
sua visione del futuro. Quest'ascetismo, talvolta già
minimalismo nella scelta dei modelli iconografici raf-
figurati, ossia dei simboli, sovente disposti piatta-
mente in serie sulla superficie pittorica, è conforme al
riconoscibile elemento cromatico. La struttura della
composizione è apparentemente modesta, ma regola-
ta esteticamente da una significativa linearità-piattezza
a più strati delle tonalità di colore preferite da Spacal,
da contrasti originali, anche audaci, ma sempre ecci-
tanti nelle loro reciproche correlazioni, che si fecon-
dano e s'uniscono sinergicamente nella chiara nar-
razione o nell'idea definitiva, conducendo inconscia-
mente l'osservatore ad associazioni, a ricordi e medi-
tazioni, a stati particolari che oltre la vista impegnano
anche gli altri sensi. Le immagini, realizzate dalla fine
degli anni Quaranta e dagli inizi degli anni Cinquanta
in poi, non sono solamente raffigurazioni veristiche e
documentarie di oggetti, di paesaggi e di vedute note
bensì, al contrario, interpretazioni profondamente
personali, ed al contempo monumenti alle persone
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